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Il Prosecco

Il Prosecco è un vino a Denominazione d’Origine Controllata (D.M. 17 luglio 2009), la produzione avviene nel Nord Est d’Italia all’interno di un’area che comprende 9 province, situate tra il Friuli Venezia Giulia ed il Veneto (Treviso, Venezia, Vicenza, Padova, Belluno, Gorizia, Pordenone, Trieste e Udine).
La vite è coltivata in una zona che offre garanzie di qualità, caratterizzata da precise condizioni ambientali, quali: un clima generalmente temperato, una

piovosità che favorisce il corretto sviluppo vegetativo della vite e un terreno di origine alluvionale ricco di minerali e microelementi. Il Prosecco Doc si distingue dalla dicitura DOC riportata sulle fascetta di Stato che ne garantisce  la tracciabilità e l’autenticità.

Il vitigno Glera

La Glera è un vitigno a bacca bianca, con tralci color nocciola che produce grappoli grandi e lunghi, con acini giallo-dorati, componente base del prosecco. Nella produzione del prosecco la Glera costituisce almeno l’85% delle uve utilizzate, il rimanente 15% può essere rappresentato da Verdiso, Bianchetta trevigiana, Perera. Ama l’acqua ma teme il ristagno, e la pendenza delle nostre colline offre l’ambiente ideale per questa coltivazione da più di tre secoli. Il vitigno Glera viene utilizzato sia per la produzione del Prosecco DOC che del Valdobbiadene DOCG.

Prosecco Superiore D.O.C.G. di Conegliano Valdobbiadene

Il Prosecco DOC coltivato e vinificato nell’area collinare ristretta ai 15 comuni confinanti con Conegliano e Valdobbiadene, zona a forte vocazione viti-vinicola (Cison di Valmarino, Colle Umberto, Conegliano, Farra di Soligo, Follina, Miane, Pieve di Soligo, Refrontolo, San Pietro di Feletto, San Vendemiano, Susegana, Tarzo, Valdobbiadene, Vidor e Vittorio Veneto), nel 2009 ottiene il riconoscimento della DOCG simbolo di garanzia certificata da severi controlli a cui è sottoposta ogni fase della produzione.
La vite è coltivata ad un’altitudine compresa tra i 50 e i 500 metri sul livello del mare, solo nel versante dei colli più esposto al sole. La viticoltura in collina è riconosciuta come la condizione ideale per la produzione di uva da vino in quanto le pendenze consentono un’ottima esposizione al sole e il perfetto drenaggio del terreno in caso di acquazzoni consentendo alle uve di non ammuffire e di maturare al meglio.

La collina, con la sua altitudine permette anche maggiori sbalzi termici notte/giorno che migliorano il quadro complessivo delle sostanze presenti negli acini. Infine le pendenze impediscono l’ingresso in vigna con trattori, macchinari e vendemmiatrici automatiche, di conseguenza tutte le lavorazioni alle uve e alle piante avvengono rigorosamente a mano e richiedono uno sforzo quasi eroico di chi la vendemmia.
La DOCG indica una zona vitivinicola fortemente legata al territorio e molto più ristretta della DOC. Inoltre le rese di uva per ettaro coltivato sono minori, tutto a favore della qualità.